Polvere di legno: le atmosfere esplosive nelle falegnamerie
La classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione nelle falegnamerie dovuto alla formazione di atmosfere esplosive per la presenza di polvere di legno si sviluppa in sezioni che devono rappresentare la sequenza temporale delle attività da svolgere per effettuare l’analisi e l’eventuale classificazione di una falegnameria.
Le lavorazioni eseguite con le macchine utensili producono particelle di polvere che formano delle nubi.
Se le particelle presentano dimensioni medie inferiori a 500 μm, le macchine che generano la polvere si devono considerare sorgenti di emissione.
Per procedere alla classificazione, è necessario verificare le concentrazioni di polvere nei pressi delle sorgenti individuate.
Se la concentrazione di polveri rilevate è inferiore al limite di esplodibilità del legno (appendice GA Guida CEI 31-56), il pericolo di esplosione è trascurabile.
Se la concentrazione di polvere nell’aria non supera 10 g/m3, non si raggiunge il LEL che, a seconda del tipo di legno o di composizione del materiale in lavorazione, può variare da 15 a 200 g/m3.
Per questa verifica si utilizza la differenza di peso del materiale lavorato e di segatura rapportato al volume di aria dove avviene la lavorazione.
Una macchina che produce polvere in concentrazione superiore al LEL è da considerarsi Sorgente di Emissione di primo grado.