Ambienti confinati

Anche se sono ancora molti gli infortuni gravi e mortali che avvengono negli ambienti confinati o a rischio di inquinamento, questi luoghi di lavoro non trovano ad oggi una collocazione esplicita all’interno del corpus del Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (D.lgs. 81/2008). E anche l’emanazione del DPR 14 settembre 2011, n.177 – “Regolamento recante norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinanti” – ha generato diversi problemi applicativi ed interpretativi, ad oggi non ancora risolti.

Inoltre il DPR 177/2011 introduce “criteri vincolanti di qualificazione che si inseriscono però in un sistema nazionale generale di qualifica fortemente differenziato tra settore pubblico e privato”.

Anche la giurisprudenza legata ai casi di infortunio in ambiente confinato “soffre della mancanza di una trattazione più estesa del tema nella norma generale, nonché della mancata definizione chiara e univoca di ambiente confinato”.

A segnalare questa situazione e a cercare di fornire informazioni e linee di indirizzo in grado di migliorare la prevenzione degli infortuni è un documento prodotto dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri dal titolo “Linee di indirizzo per la gestione dei rischi derivanti dai lavori in ambienti confinati o a rischio di inquinamento”.