In questi giorni si ricorda il grave incidente avvenuto il 10 luglio del 1976 nell’azienda chimica di Meda, in provincia di Monza-Brianza, in Lombardia, che causò la fuoriuscita e la dispersione di una nube di diossina TCDD, una sostanza artificiale fra le più tossiche. Il veleno investì una vasta area di terreni dei comuni limitrofi, che causò gravissimi problemi di salute agli abitanti e che impedì per molto tempo non solo lo svolgimento delle normali attività quotidiana ma anche il divieto di consumo dei prodotti della terra e per molti l’allontanamento dalle proprie abitazioni.

Per la prima volta si evidenziò il grave problema della capacità inquinante di un’azienda nei confronti del territorio circostante e da quel momento si evidenziò una nuova presa di coscienza sulla fondamentale importanza della salvaguardia dell’ambiente e delle conseguenze sulla salute e sulla vita umana.

Iniziarono così le attività di monitoraggio del terreno e i controlli dei processi produttivi delle aziende e del loro impatto ambientale.

Nel 1982 il consiglio europeo ha adottato la direttiva 82/501/CEE, nota come direttiva Seveso, con la quale si è adottata una linea comune nell’identificazione degli impianti industriali a rischio e sulla prevenzione di grandi incidenti legati a questi siti. Nel 1996 venne deliberata la direttiva Seveso II, con la quale si è ridotto il numero di sostanze definite pericolose ma si è aumentato il campo di applicazione della direttiva. Nel 2012 è stata adottata la direttiva Seveso III tenendo conto delle modifiche avvenute alla legislazione UE sulla classificazione delle sostanze chimiche pericolose e concedendo più potere ai cittadini.

Oggi, il concetto di igiene ambientale aiuta proprio a comprendere la fondamentale attività di analisi di tutti i processi fisici, chimici e biologici e tutti i rischi ad essi connessi legati all’attività di un’azienda, che possono di fatto andare a ricadere ed incidere sull’ambiente circostante e vengono valutati e controllati tutti quei fattori ambientali che possono poi potenzialmente influenzare la salute dell’uomo che vive nel medesimo ambiente. Tutti questi aspetti mirano alla prevenzione e alla creazione di condizioni favorevoli alla protezione dell’ambiente.

Portare avanti questa attività di consulenza proprio per supportare e guidare le aziende nel necessario adeguamento alle disposizioni normative sia in un’ottica presente di risanamento, sia in un’ottica futura di prevenzione, diventa un impegno da svolgere con attenzione, metodo e profonda preparazione.

Come dimostrato dalla storia, è dall’ambiente che deve iniziare la salvaguardia per il futuro.

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